I prodotti fitosanitari - La Casa delle Grasse

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I prodotti fitosanitari

Coltivazione
Per prodotti fitosanitari si intendono i preparati  che contengono una o più sostanze attive e che sono destinati ad essere utilizzati per il controllo degli  organismi nocivi delle piante e per favorire o regolare le produzioni vegetali. Le sostanze attive contenute in questi prodotti rappresentano una varietà di agenti chimici e microbiologici caratterizzati, per definizione, dall’essere in grado  di interferire con le funzioni biologiche dei parassiti animali e vegetali.
Il termine “prodotti fitosanitari” ha sostituito quelli utilizzati nella normativa precedente come “presidi sanitari”, “fitofarmaci”, “antiparassitari” o altri di uso comune, anche se impropri, come  ad esempio “pesticidi”.
I prodotti fitosanitari sono i farmaci da usare sulle piante per combattere eventuali malattie o infestazioni di parassiti.
I prodotti fitosanitari sono anche chiamati agrofarmaci. Il termine deriva della parola latina "agro" a significare "campo"  e dal termine "farmaco" a significae l'essere una sostanza capace di provocare nell’organismo modificazioni funzionali mediante un’azione chimica o fisica nel senso comune di medicamento o rimedio. E' un neologismo coniato al fine di definire in modo immediatamente comprensibile e univoco il prodotto chimico usato per la cura delle malattie delle piante in agricoltura. E' sinonimo di fitofarmaco, prodotto agrofarmaco e pesticida. Sono prodotti che possono essere impiegati esclusivamente per la cura delle piante e comunque solo per gli usi riportati nell’etichetta  e non possono in alcun modo essere utilizzati per altri scopi come ad esempio trattare i parassiti degli  animali domestici.
Sono prodotti composti normalmente da tre tipologie di sostanze (sostanza attiva, coadiuvante e coformulante) che insieme, costituiscono il prodotto commerciale e cioè il preparato formato da una miscela intenzionale di più sostanze che si acquista e si utilizza sulle piante. La sostanza attiva é quindi la parte del prodotto fitosanitario che serve a combattere l’avversità che si vuole controllare, ma è anche la sostanza tossica che, a seconda della pericolosità  e della concentrazione presente nella confezione, concorre a determinare la classe di tossicità e quindi di pericolosità soprattutto per chi lo impiega e per l'ambiente in cui viene utilizzato.
Per preparati si devono intendere i formulati commerciali contenenti una o più sostanze attive che esplicano la loro azione sugli organismi nocivi o sui vegetali. I preparati contengono anche sostanze coadiuvanti che hanno la funzione di salvaguardare  le piante dalla possibile azione fitotossica esercitata dalla sostanza attiva e uno o più coformulanti che servono a ridurre la concentrazione della sostanza attiva.  Abbiamo poi sul mercato, come abbiamo detto, sia inseriti nei preparati sia venduti  singolarmente, i coadiuvanti che sono degli agrofarmaci quali ad esempio i bagnanti-adesivanti la cui funzione è quella di ridurre la tensione superficiale delle goccioline acquose della miscela al fine di favorire una maggior copertura della  superficie irrorata e aumentare la resistenza del prodotto al dilavamento oppure ad azione antischiuma la cui funzione è quella di impedire la formazione di schiuma durante la preparazione della  miscela.
Gli agrofarmaci e relativi coadiuvanti possono essere utilizzati sia in agricoltura da parte di operatori professionisti (imprenditori agricoli, lavoratori agricoli, ecc.) ma anche in orti, giardini famigliari, balconi da parte di soggetti  non professionisti (es. hobbisti).
Gli agrofarmaci si possono suddividere in base agli effetti in:
  • antiparassitari
  • diserbanti
  • fitoregolatori
  • fisiofarmaci
  • repellenti
  • modificatori del comportamento.
In questa sede di tratterà solamente di quelli di diretto interesse nella coltivazione delle piante succulente.
Gli antiparassitari sono prodotti idonei per la difesa delle piante dagli organismi viventi (parassiti animali o vegetali) che, in base al loro campo di impiego, vengono distinti in:
anticrittogamici o fungicidi: prodotti idonei per la lotta contro le malattie causate da funghi (crittogame) quali, ad  esempio: ticchiolatura,  peronospora, oidio, botrite, ecc.;
battericidi o batteriostatici: prodotti fitosanitari usati per combattere o limitare le malattie causate da batteri quali, ad esempio, le batteriosi del pomodoro, dei fruttiferi, ecc.;
insetticidi: prodotti impiegati nella lotta contro gli insetti dannosi alle piante (fitofagi), quali, ad esempio, gli afidi, le tignole, le cocciniglie, ecc.;
acaricidi: prodotti idonei per la lotta contro gli acari, quali ad esempio, il ragnetto rosso. Gli acari sono dei parassiti  fitofagi che troviamo nella gran parte delle piante insediandosi sulla pagina superiore delle foglie. Hanno dimensioni piccolissime,  tanto che spesso non è possibile osservarli a occhio nudo ed infatti, in genere, si nota la presenza di acari sulle  piante a causa delle alterazioni che infliggono alle foglie, come ingrossamenti o galle, o dalle sottili ragnatele che tessono. Gli acari  pungono la superficie delle foglie e dei giovani germogli  cibandosi delle cellule che compongono la lamina fogliare.
molluschicidi: prodotti idonei per la lotta contro le lumache senza guscio (limacce) e le lumache con il guscio  (chiocciole);
nematocidi: prodotti indicati per combattere i nematodi.
I diserbanti o erbicidi comprendono i preparati idonei al contenimento delle erbe infestanti.
I fitoregolatori sono prodotti di sintesi, non nutritivi, che promuovono, inibiscono o comunque modificano determinati processi naturali delle piante (nanizzanti, alleganti, diradanti, anticascola, ecc.).
I fisiofarmaci sono prodotti in grado di prevenire o curare le fisiopatie (alterazioni fisiologiche delle piante non causate da organismi viventi) dovute prevalentemente  a carenza o eccessiva disponibilità di elementi nutritivi, ristagni  idrici, squilibri di illuminazione, ferite provocate da mezzi meccanici, ecc..
I modificatori del comportamento sono prodotti biotecnologici atti a modificare il comportamento degli insetti (attrattivi sessuali, feromoni per confusione o disorientamento, catture massali).
Passiamo ora ad esaminare come funzionano alcuni di questi prodotti:
Gli insetticidi e acaricidi possono agire con tre differenti modalità d’azione in funzione della modalità di assorbimento e diffusione nel corpo di insetti ed acari:
per ingestione quando la morte dell'insetto è causata dalla ingestione delle parti di vegetali che contengono una sufficiente quantità   di prodotto distribuito con il trattamento. Nella maggior parte dei casi, i prodotti che agiscono in questo modo sono selettivi (per selettività di un prodotto intendiamo la capacità di agire nei confronti dell’avversità che si vuole  combattere  rispettando il più possibile gli organismi utili) poiché gli organismi utili non si nutrono di materiale vegetale;
per contatto quando la morte dell'insetto si verifica ed è causata da contatto diretto del prodotto con l'insetto al momento del trattamento, sia per contatto fra la superficie vegetale trattata e il corpo dei medesimi. I prodotti che agiscono in questo   modo sono relativamente selettivi poiché gli organismi utili vivono sulla vegetazione contemporaneamente agli insetti dannosi in molte fasi del loro ciclo biologico;
per asfissia quando la morte dei fitofagi avviene per assunzione della sostanza chimica allo stato gassoso attraverso le vie respiratorie. E' evidente come tali prodotti non siano selettivi nei confronti degli organismi utili.
Talvolta però i prodotti in commercio associano più modalità d’azione ed una di queste risulta spesso prevalente sulle altre.
L’epoca di intervento è invece legata all’attività del prodotto sugli stadi di sviluppo degli insetti e degli acari.
La conoscenza degli stadi di sviluppo risulta pertanto molto importante per definire quando intervenire e con che tipologia di prodotto. Insetticidi e acaricidi possono quindi essere suddivisi in base alla loro epoca di intervento:
  • prodotto ad azione ovicida se interviene sulle uova;
  • prodotto ad azione larvicida se interviene sulle larve;
  • prodotto ad azione adulticida se interviene sull'insetto o sull'acaro adulto.
Anche in questo caso alcuni prodotti possono agire su più stadi di sviluppo contemporaneamente.
Fungicidi e battericidi possono agire con tre diverse modalità d’azione principali, prevalentemente in funzione della capacità di essere  assorbiti o meno dai tessuti vegetali:
di copertura, sono quei prodotti che non vengono assorbiti dai tessuti vegetali e di conseguenza esplicano la loro attività solo sulle  superfici  esterne interessate dall’intervento;
endoterapica (citotropici-translaminari e sistemici), sono i prodotti che vengono assorbiti dai tessuti vegetali. Vengono indicati come prodotti citotropici quelli che presentano una penetrazione più o meno superficiale negli organi verdi e che non   sono traslocati in essi attraverso il sistema linfatico. I prodotti indicati come citotropici-translaminari sono invece caratterizzati da una penetrazione più o meno profonda negli organi verdi, per cui, nelle foglie, sono in grado di raggiungere  la  lamina opposta a quella direttamente interessata dal trattamento. Infine vengono classificati prodotti sistemici, quelli che hanno la proprietà di essere assorbiti dai tessuti vegetali e di trasferirsi nelle diverse parti della pianta.
L’epoca di intervento è invece legata all’attività del prodotto in funzione del ciclo infettivo dei funghi e dei batteri:
preventiva: il prodotto fitosanitario presente sulla superficie esterna o interna della vegetazione impedisce lo sviluppo dell'infezione  nei  tessuti sani. Il prodotto deve essere applicato prima del verificarsi di un evento infettante (es. pioggia). I prodotti di copertura hanno unicamente azione preventiva; i prodotti endoterapici, se applicati in questa fase del ciclo, manifestano solitamente   un’attività di prevenzione maggiormente prolungata rispetto ai precedenti.
curativa: consente di combattere la malattia durante l'incubazione della stessa (essenzialmente nei primi giorni), arrestandone il processo di sviluppo ed evitando la comparsa dei sintomi. Sostanzialmente il prodotto viene applicato subito dopo l’evento infettante. Rientrano in questa categoria i prodotti endoterapici.
eradicante: blocca lo sviluppo della malattia quando la fase dell’incubazione è già terminata. Il prodotto viene quindi applicato quando i sintomi sono già visibili. Ad esempio l’utilizzo di questi prodotti in presenza di macchie   già manifeste di una infezione impedisce che da queste si sviluppino nuovi organi di propagazione (spore).
Dal punto di vista tecnico viene prescritto che sono assolutamente da limitare gli interventi con finalità curative e soprattutto eradicanti che, oltre a  risultare  poco efficaci, possono dar luogo all’insorgenza di fenomeni di resistenza.
Gli agrofarmaci possono, a volte, risultare tossici per la pianta determinando alterazioni fisiologiche e/o morfologiche a carico degli organi vegetali quali ad esempio la riduzione dello sviluppo, la caduta dei fiori o dei frutti, deformazioni  delle foglie, ustioni, rugginosità, ecc.. In alcuni casi la fitotossicità si può verificare solamente nei confronti di alcune varietà della  stessa specie, oppure nei confronti di più specie. La fitotossicità si può manifestare  anche miscelando due o più agrofarmaci incompatibili poi somministrati alla pianta contemporaneamente; mentre, se essi vengono distribuiti sulla  coltura singolarmente non causano alcun effetto tossico alle piante. Inoltre la fitotossicità può essere anche legata ad errate applicazioni fitoiatriche quali, ad esempio, trattamenti effettuati nelle ore più calde della giornata, errata dose d’impiego degli agrofarmaci. Per evitare danni da fitotossicità   è buona norma leggere attentamente le etichette dei prodotti in particolare le seguenti voci: campo, dosi ed epoche d’impiego, sensibilità di specie e varietà, nonché compatibilità con altri formulati (possono anche  essere consultate  le tabelle di compatibilità fornite dalle varie ditte produttrici). Inoltre, è necessario evitare di trattare nelle ore più calde della giornata e quando c’è il vento, ed è bene utilizzare irroratrici efficienti. E’ buona  norma poi utilizzare pochi prodotti in miscela e distribuirli immediatamente dopo la preparazione.
Dal 26 novembre 2014 sono entrate in vigore le norme previste dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) in ottemperanza all'articolo 6 del D. Lgs. 150/2012 che recepisce la direttiva comunitaria 2009/128. Il PAN individua nella formazione uno dei  presupposti necessari per una gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari. I principali soggetti coinvolti (utilizzatori, distributori e consulenti) devono essere in possesso di conoscenze sufficienti, in funzione dei loro diversi ruoli e responsabilità, da acquisire attraverso appositi corsi formativi, per fare sì che chi utilizza i prodotti fitosanitari sia pienamente consapevole dei rischi potenziali per la salute umana e l’ambiente e delle misure per ridurli.
Dal 26 novembre 2015 come previsto dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è attiva una specifica misura sulla vendita e utilizzo di fitofarmaci secondo la quale chiunque voglia acquistare prodotti fitosanitari professionali dovrà dotarsi di ““certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari”, rilasciato a seguito di corso e prova abilitativa e secondo quanto stabilito da ciascuna Regione. Il patentino è il documento indispensabile per chiunque intenda acquistare, ma anche trasportare, o anche soltanto utilizzare, a livello professionale, i prodotti fitosanitari necessari per difendere le piante dai diversi organismi nocivi. Il rilascio ed il rinnovo periodico del patentino certificano che colui che ne è in possesso, il cosiddetto “utilizzatore professionale”, è a conoscenza dei rischi che sono connessi al loro acquisto, alla loro conservazione ed al loro impiego. E’ compito della Regione rilasciare autorizzazioni e pareri connessi all’ impiego dei prodotti fitosanitari nonché indirizzare e coordinare le attività relative all’abilitazione all’acquisto e all’impiego di prodotti fitosanitari. Fino a tale data l'obbligo del patentino era previsto solo per l'acquisto e l'utilizzo di fitofarmaci considerati pericolosi, mentre oggi occorre per l'acquisto e l'utilizzo dei prodotti fitosanitari ad uso professionale a prescindere dalla loro pericolosità per l'uomo. I prodotti fitosanitari ad uso non professionale potranno essere acquistati anche da chi non sarà in possesso del patentino e sono quei prodotti destinati alla difesa fitosanitaria di piante ornamentali ed orticole ad uso domestico.
Maggiori informazioni sulla classificazione dei prodotti, sulle etichette ministeriali e schede di sicurezza degli agrofarmaci possono essere reperite sul sito di Agrofarma, mentre per le indicazioni relative al rilascio del patentino si può fare riferimento ai diversi siti dell'agricoltura delle rispettive regioni.
Il 14 dicembre 2019 è stato istituito un nuovo regime fitosanitario attraverso l’entrata in vigore del Reg. (UE) 2016/20311, corredato di un articolato sistema di regolamenti comunitari. Le nuove disposizioni, pur mantenendo l'architettura di base delle normative preesistenti (controlli alle importazioni e alle esportazioni, passaporto delle piante, zone protette ecc.), prevedono un ampliamento del principio di precauzione e introducono nuove responsabilità per gli operatori professionali interessati, soprattutto in relazione alla tracciabilità e all'obbligo di intervento in caso di ritrovamento di organismi nocivi regolamentati.
Obiettivo delle nuove regole fitosanitarie è quello di prevenire l’ingresso di organismi da quarantena (batteri, funghi, virus, insetti, nematodi) nel territorio europeo e di tenere sotto controllo la loro diffusione sulla base della regola che sia i servizi fitosanitari sia gli  operatori professionali condividono la responsabilità nell’applicazione delle nuove regole nel rispetto del ruolo di ciascuno. Il Reg. (UE) 2016/20311 introduce il concetto di Operatore Professionale, quale figura chiave nell’applicazione delle nuove regole fitosanitarie in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Regionale. Tale regolamento affida all’operatore nuovi compiti e nuove responsabilità, in funzione delle attività
svolte e delle tipologie di piante e prodotti vegetali che intende commercializzare. Con il termine Operatore Professionale la norma intende colui che svolge una o più attività in relazione alle piante o prodotti vegetali. Tali attività sono
  • impianto,
  • riproduzione,
  • produzione (incluse coltivazione, moltiplicazione, mantenimento),
  • introduzione nel territorio dell’Unione Europea (import),
  • spostamento nel territorio dell’Unione Europea (circolazione interna),
  • uscita dal territorio dell’Unione Europea (export),
  • messa a disposizione sul mercato,
  • immagazzinamento, raccolta, spedizione e trasformazione.
Il Reg. (UE) 2016/2031 istituisce il RUOP, che va a sostituire il Registro Ufficiale dei Produttori previsto dalla precedente normativa fitosanitaria. La registrazione al RUOP è unica sul territorio nazionale. Gli operatori professionali devono richiedere la registrazione al SFR dove si trova la sede legale dell’azienda. Alcune categorie di operatori professionali sono esonerate dall’iscrizione al RUOP e, fra queste ricordiamo coloro che:
  • forniscono esclusivamente e direttamente agli utilizzatori finali piccoli quantitativi di piante, prodotti vegetali e altri oggetti, attraverso la vendita diretta. Tuttavia, se gli operatori professionali effettuano vendite attraverso contratti a distanza è obbligatoria la registrazione al RUOP;
  • forniscono direttamente agli utilizzatori finali piccoli quantitativi di sementi, escluse quelle per cui sono richiesti i certificati fitosanitari all’importazione.
Gli operatori professionali quindi, fatte salve alcune eccezioni, devono vendere le piante con il passaporto delle piante. Il passaporto introdotto dalla nuova normativa fitosanitaria accompagna tutte le piante da impianto ed è compilato secondo i modelli standardizzati a livello europeo. La registrazione dei dati inerenti ai passaporti delle piante deve essere conservata per 3 anni, per soddisfare la richiesta di ispezione documentale da parte del SFR. Il passaporto delle piante è un'etichetta ufficiale utilizzata per lo spostamento di piante, prodotti vegetali e altri oggetti nel territorio dell'Unione Europea e, se del caso, per la loro introduzione e spostamento nelle zone protette elencati nell’allegato XIII del Regolamento (UE) 2019/2072. Il passaporto deve essere leggibile e le informazioni in esso riportate devono essere inalterabili e durature. Il passaporto deve essere emesso dall’operatore professionale ogni volta che le piante e i prodotti vegetali vengono spostati nel territorio dell’Unione Europea.
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