Il genere Adromischus Lem. - La Casa delle Grasse

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Il genere Adromischus Lem.

Schede generi A - B
Il genere Adromiscus, il cui nome deriva dai termini greci "adros" che significa 'spesso' oppure 'grosso' e "mischos" che significa 'stelo', è originario delle zone aride del Sud Africa e del sud della Namibia.
Adromiscus  conta alcune decine di specie di piante succulente e forma piccoli cespi tappezzanti, costituiti da rosette di foglie lunghe 4-8 cm, ovali oppure allungate, molto carnose e spesse, di colore verde chiaro, verde-grigiastro, con maculature argentate oppure con sfumature, a seconda dell'esposizione, che vanno dall'arancione, al rosso fino quasi al nerastro. Le foglie talvolta sono con il bordo esterno leggermente ondulato oppure appuntite. Sono piante che assomigliano ai Cotyledon  da cui però si possono distinguere facilmente per la disposizione delle foglie che, in questi ultimi, è opposta, mentre in Adromischus  le foglie sono disposte a spirale.
Adromischus  è un genere che in primavera e per tutta estate produce abbondanti fiori campanulati di colore bianco o rosato, con petali leggermente carnosi, su un lungo stelo sottile, semilegnoso. I fiori sono uno de degli elementi che consentono di distinguere le varie specie.
Adromischus predilige una posizione molto luminosa, e solo in tal modo alcune specie potranno mostrare tutte le sfumature del rosso e dell'arancio delle foglie.
Relativamente alla coltivazione il terreno su cui allevare Adromischus, anche in considerazione dei diversi areali in cui cresce, è vario, infatti in natura vegeta bene su terreni di varia costituzione. Talvolta infatti troviamo piccole piante in vendita su terreni praticamente ed esclusivamente torbosi che crescono benissimo. Noi riteniamo tuttavia che è bene prediligere terreni molto ben drenati e poveri di materiale organico. Non dimentichiamoci che in natura spesso crescono fra crepe della roccia! Noi utilizziamo un terriccio composto da 1/3 di lapillo fine (3 mm di diametro, 1/3 abbondante di pomice fine (3 mm di diametro) 1/3 scarso di terriccio torboso fine. Con questo terriccio, oltre a facilitare i rinvasi ed il ricambio di tutto il pane di terra senza danneggiare le radici, si limitano di molto i marciumi cui, soprattutto in estate, quando le piante vengono annaffiate di frequente e sono poco ventilate, Adromischus può essere soggetto. Un terriccio di questo tipo, unito ad una corretta coltivazione, ha inoltre il grande pregio di limitare l'invecchiamento della pianta.
Per quanto riguarda le annaffiature dovranno essere effettuate con regolarità da marzo ad ottobre, sempre avendo cura di lasciare asciugare bene il terreno tra una annaffiatura e l'altra. Durante la bella stagione è anche opportuno somministrare periodicamente un concime per piante succulente da diluire nell'acqua delle annaffiature.
Come tutte le altre piante succulente Adromischus può soffrire dei normali parassiti e malattie. Aggiungere un paio di volte l'anno un insetticida sistemico all'acqua delle annaffiature sembra tenere alla larga la maggior parte dei parassiti. Occorrerà inoltre fare attenzione alla ventilazione della pianta e, soprattutto in inverno se mantenuta in condizioni fredde ed umide, possono essere attaccate da marciume che può causare la caduta delle foglie. In caso di attacco occorrerà rimuovere tutte le parti attaccate e trattare con un buon fungicida. Talvolta, in fase vegetativa gli steli ed i fiori possono essere attaccati da afidi ed in tal caso occorrerà effettuare alcuni trattamenti con normali aficidi.
La maggior parte delle piante di Adromischus possono essere propagate per divisione dei cespi in primavera o per talea di foglia. Si stacca una foglia giovane, si lascia asciugare la ferita per un giorno in ambiente caldo, poi si mette la talea in un vaso riempito da un composto per piante grasse. Quando germoglieranno le nuove foglie, si può rinvasare la pianta.
La maggior parte delle specie di Adromischus dopo alcuni anni di coltivazione invecchia. Le piante iniziano a perdere le foglie e ove dovrebbe crescere la pianta si dissecca. E' questo il tempo, anche se sarebbe meglio farlo prima, di preparare una talea e di ringiovanire la pianta.
Deve essere evidenziato che una pianta ben coltivata, nutrita regolarmente, annaffiata regolarmente nel periodo vegetativo, rinvasata almeno ogni due anni e mantenuta ben ventilata invecchierà molto dopo.
Adromischus triflorus (L. F.) Berger
Adromischus triflorus
Adromischus marianae fa. herrei (W.F.Barker) J.Pilbeam
Adromischus marianae fa. herrei
Adromischus cristatus var. zeyeri
Adromischus cristatus var. zeyeri
Adomischus sp.
Il genere Adromischus è composto da 29 specie raggruppate in 5 sottospecie (sezioni). Chi si avvicina alla coltivazione di queste piante noterà presto l'estrema variabilità delle forme, delle dimensioni e delle maculature fogliari anche all'interno della stessa specie.
Le differenze sono rilevanti anche fra popolazioni diverse della stessa specie e possono dipendere dal terreno su cui si trovano, ma anche dall'esposizione, dalle condizioni climatiche (proveniendo da un areale molto vasto) e dall'ibridazione naturale.
La ripartizione di conseguenza è stata effettuata tenendo conto delle caratteristiche dell'infiorescenza e del fiore e venne effettuata prima nel 1958 e poi nel 1985 da Helmut Tolken che però censì bel 62 specie diverse.
Ancora oggi la classificazione utilizzata è quella basata sulle caratteristiche del fiore e dell'infiorescenza ed infatti in molti casi determinare la specie di una pianta, quando non è fiorita, può rappresentare una operazione alquanto difficoltosa.
Per la classificazione  seguente si fa riferimento quindi a tali caratteristiche e quella che riportiamo sotto è quella basata su quanto riportato da J. Pilbeam, C. Rodgerson e D. Tribble nel volumetto "Adromischus".
Adromischus filicaulis subsp. marlothii (Schönland) Toelken -Immagine © Brian du Preez, Alcuni diritti riservati (CC-BY-SA)

Specie

Sezione 1
Adromischus

Sezione 2
Boreali

Sezione 3
Brevipedunculati

Sezione 4
Incisilobati

Sezione 5
Longipedunculati

A. alstonii
A. bicolor
A. filicaulis
A. filicaulis ssp. marlothii
A. hemisphaericus
A. liebenbergii
A. montium-klinghardtii
A. roanianus
A. subdistinctus
A. schuldtianus
A. schuldtianus ssp. juttae
A. trigynus
A. umbraticola
A. umbraticola ssp. ramosus
A. icaryophyllaceus
A. diabolicus
A. fallax
A. humilis
A. nanus
A. phillipsiae
A. inamoenus
A. mamillaris
A. maculatus
A. maximus
A. sphenophyllus
A. triflorus   
A. cooperii
A. cristatus
A. cristatus var. clavifolius
A. cristatus var. schonlandii
A. cristatus var. zeyheri
A. leucophyllus
A. marianiae
A. marianiae "alveolatus"
A. marianiae "antidorcatum"
A. marianiae "blosianus"
A. marianiae "Brian Makin"
A. marianiae "geyeri"
A. marianiae "hallii"
A. marianiae "herrei"
A. marianiae "immaculatus"
A. marianiae "kubusensis"
A. marianiae "little spheroid"
A. marianiae "multicolor"
A. marianiae "tanqua"
A. subviridis
Adromischus marianae var. immaculatus Uitewaal (?) - Immagine © audissou, Alcuni diritti riservati (CC-BY-NC)
Bibliografia e Sitografia
J. Pilbeam, C. Rodgerson, D. Tribble, Adromischus, The cactus file handbook, 1998
Paolo Borghi, Adromischus: Introduzione al genere e due reportage di viaggio, a cura di Marco Cristini, supplemento al volume XL (2020) di Piante Grasse
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