Astrophytum caput-medusae (Velazco & Nevarez) D. Hunt - La Casa delle Grasse

LA CASA DELLE GRASSE
FOLLOW
LA CASA DELLE GRASSE
Vai ai contenuti

Astrophytum caput-medusae (Velazco & Nevarez) D. Hunt

Schede generi A - B > Schede specie Astrophytum
Il nome di questa specie di Astrophytum deriva dal latino "caput" che significa "testa" e da "Medusa" la donna-mostro della mitologia greca i cui capelli erano stati trasformati in serpenti ed il suo sguardo aveva la capacità di trasformare in pietra chiunque la guardasse negli occhi. Il nome significa quindi A. "testa di Medusa" per la forma sinuosa dei tubercoli cilindrici.
E' una specie scoperta nel 2001 da due botanici messicani Carlos Velazco e Manuel Nevarez che la chiamarono Digitostigma caput-medusae somigliante alle caratteristiche di vari generi: Ariocarpus, Leuchtenbergia, Obregonia e Astrophytum. La specie venne scoperta nel nord del Messico in una località non resa nota dello stato del  Nuevo León per preservare la specie. Si sa tuttavia che è un'unica località ad un'altitudine compresa fra i 100 ed i 200 metri s.l.m. ove cresce tra la macchia xerofitica.
David Hunt riclassificò nel 2003 la pianta come una nuova specie del genere Astrophytum  in conseguenza del tipo di fiore, del frutto e della forma dei semi e per la caratteristica peluria cotonosa delle bacche contenenti i semi. In tale sito cresce tra arbusti in posizione ombreggiata e di solito è una pianta solitaria. Ha una radice fusiforme e  carnosa con secondarie radici fibrose, delle stesse dimensioni della parte fuori dal terreno.
Astrophytum caput-medusae presenta un fusto molto ridotto dal quasi diramano tubercoli glabri lunghi fino a 20 cm. e larghi la metà di un dito.
L'epidermide è verde bluastra ed è ricoperta da una fitta serie di squame bianco grigiastre. I tubercoli posseggono alla fine degli stessi due areole, la prima con un numero di piccole spine che arriva fino a quattro, la seconda a uno o due centimetri dall'estremità del tubercolo. E' da questa areola che spuntano  fiori.
I fiori, diurni, si sviluppano ella parte subterminale dei tubercoli, nella parte in cui il tubercolo si sviluppa, sono diurni, di colore giallo, con la base interna di colore arancione. I frutti sono dapprima, verdi, carnosi e poi di colore marrone grigiastro, lanceolati con lanuggine.
Astrophytum caput-medusae (Velazco & Nevárez) D. Hunt
Astrophytum caput-medusae (Velazco & Nevárez) D. Hunt
Astrophytum caput-medusae D.R.Hunt
I semi di colore nero o marrone scuro, sono grandi (fino a 3 mm. di lunghezza e larghezza) e molto simili a quelli di Astrophytum.
E' una pianta di abbastanza difficile coltivazione e può essere riprodotta da seme, ma la troviamo più spesso innestata in considerazione delle lentezza della crescita. E' una specie abbastanza resistente al gelo e può sopravvivere anche a temperature prossime allo zero.
La specie è a rischio di estinzione nei luoghi di origine in quanto è diffusa in un areale molto limitato, a causa della raccolta illegale e dei danni causati dal pascolo delle capre. La specie è protetta in Messico in quanto è inserita nell'elenco nazionale delle specie a rischio di estinzione (NOM-059-SEMARNAT-2010). E' una specie inserita nell'appendice II di Cites.
Sinonimi: Digitostigma caput-medusae Velazco & Nevárez
Astrophytum caput medusae in habitat . Immagine di Kaktus855 CC-BY-SA-3.0
Astrophytum caput-medusae D.R.Hunt
Astrophytum caput-medusae (Velazco & Nevárez) D.R.Hunt - Immagine © gkonings, alcuni diritti riservati (CC BY-NC)
Torna ai contenuti