Anche i cactus a rischio per il cambiamento climatico

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Anche i cactus a rischio per il cambiamento climatico

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In questi giorni in cui l'inverno non sembra inverno torna in mente come quest'estate il caldo estremo abbia colpito diverse parti del mondo con conseguenze importanti. Un’ondata di calore lunghissima ed intensa ha infatti interessato gli Stati Uniti con molti ricoveri dovuti alle temperature torride e purtroppo anche diverse vittime. Sembra infatti che il caldo uccida più persone rispetto agli uragani. Per farvi un esempio di cosa sia successo la città di Phoenix in Arizona nel mese di luglio ha registrato un record di 31 giorni consecutivi sopra i 43°C senza praticamente cali durante la notte. E' evidente che a queste temperature anche i cactus rischiano la morte.

Un esempio è dato dai saguari (Carnegiea gigantea), i grandi cactus del deserto dell’Arizona, giganti adattati a vivere in territori particolarmente aridi ed a crescere con temperature torride e sole cocente. Il Desert Botanical Garden, ha ben evidenziato la situazione anche con post sui social evidenziando che il grange caldo ha ha fatto perdere a questi cactus il loro caratteristico colore verde carnoso, mostrando macchie giallastre tendenti al marrone e talvolta li ha così disidratati che le loro ramificazioni si sono significativamente rimpicciolite oppure si sono seccate. Ciò sembra dovuto non solo al caldo estremo, ma anche al fatto che le temperature non calavano neppure durante la notte. I cactus nelle  ore più fresche della notte solitamente aprono i loro pori e assorbire l’anidride carbonica e compiere la fotosintesi, ma in questo modo si stima che la pianta perde acqua più di quello che avviene normalmente per effetto della forte evaporazione.


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