Il genere Hoodia Sweet ex Decne. - La Casa delle Grasse

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Il genere Hoodia Sweet ex Decne.

Schede generi H - L
Hoodia è un genere di piante da fiore della famiglia Apocynaceae originario delle zone aride del Sud Africa, della Namibia, del Botswana e dell'Angola, ove climaticamente si verificano precipitazioni prevalentemente invernali. Sono piante che crescono in ambienti aridi molto diversificati che vanno dalle aree costiere rocciose fino alle aree sabbiose del letto dei fiumi.
Hanno steli verdi eretti con tubercoli che si fondono in coste con una spina dorsale bianca su ciascun tubercolo. Le piante sono cespitose e  possono raggiungere anche un metro di altezza. Generalmente i fiori sono di dimensione variabile, tondeggianti a forma di disco, piatti, a cinque petali, di un colore rosso, viola oppure marrone chiaro a volte tendente al giallastro ed emanano un odore molto intenso e sgradevole che assomiglia a quello della putrefazione delle carogne ed ha la funzione di attirare le mosche che sono i suoi principali impollinatori.
La coltivazione non è delle più agevoli in quanto sono piante che mal tollerano errori di annaffiature. L'acqua in eccesso, l'umidità ambientale e le basse temperature invernali la portano facilmente ad essere attaccata da muffe.
Il substrato di coltivazione sarà ben drenato, va bene la normale composta per le cactaceae, l'esposizione quella di pieno sole. La riproduzione avviene per seme oppure per divisione dei cespi durante il periodo vegetativo. In coltivazione occorre poi fare molta attenzione alle malattie fungine che la colpiscono frequentemente in caso di condizioni di eccesso di umidità ambientale oppure anche per piccoli errori di annaffiatura. Occorre pertanto effettuare mensilmente preventivi trattamenti fungicidi.
Famiglia: Apocynaceae

Genere: Hoodia

Specie:
Hoodia albispina N.E. Br.
Hoodia alstonii (N.E. Br.) Plowes
Hoodia bainii Dyer
Hoodia barklyi Dyer
Hoodia burkei N.E. Br.
Hoodia currorii (Hook.) Decne.
Hoodia dregei N.E. Br.
Hoodia flava (N.E. Br.) Plowes
Hoodia gibbosa Nel
Hoodia gordonii (Masson) Sweet ex Decne.
Hoodia grandis (N.E. Br.) Plowes
Hoodia husabensis Nel
Hoodia juttae Dinter
Hoodia langii Oberm. & Letty
Hoodia lugardii N.E. Br.
Hoodia macrantha Dinter
Hoodia montana Nel
Hoodia mossamedensis (L.C.Leach) Plowes
Hoodia officinalis (N.E. Br.) Plowes
Hoodia officinalis subsp. delaetiana (Dinter) Bruyns
Hoodia parviflora N.E.Br.
Hoodia pedicellata (Schinz) Plowes
Hoodia pilifera (L. f.) Plowes
Hoodia pilifera subsp. annulata (N.E. Br.) Bruyns
Hoodia currorii (Hook.) Decne. - Immagine da Curtis’s Botanical Magazine, vol. 133 [ser. 4, vol. 3]: t. 8136 (1907) [M. Smith]
Hoodia parviflora N.E.Br.
Hoodia pillansii N.E. Br.
Hoodia rosea Oberm. & Letty
Hoodia ruschii Dinter
Hoodia rustica (N.E. Br.) Plowes
Hoodia triebneri (Nel) Bruyns

Hoodia gordonii (Masson) Sweet ex Decne.
Hoodia gordonii è una specie scoperta in Sud Africa nella zona di Upington dal colonnello olandese Robert Jacob Gordon (1743-1795) nel dicembre del  1778. Il nome è stato successivamente attribuito dal botanico Francis Masson in Strapelia gordonii a ricordare proprio il colonnello, esperto botanico, che la scoprì (nella immagine sotto il suo disegno della pianta conservato al Rijksmuseum insieme a tutti i suoi lavori). Successivamente nel 1830 la specie è stata inserita nel nuovo genere  Hoodia a ricordare un famoso produttore olandese di piante succulente di nome van Hood. Hoodia gordonii la troviamo principalmente in Sud Africa, Namibia, Botswana ed in Angola in territori caratterizzati da precipitazioni estive. Cresce su terreni di varia natura, ghiaiosi o sabbiosi  del Kalahari o sassosi su pendii. E' una pianta che si presenta solitaria e forma dei cespi con anche una cinquantina di rami che mediamente sono lunghi 60 cm., ma che talvolta possono raggiungere anche un metro di altezza. Le dimensioni possono diventare particolarmente rilevanti tanto che il cespo può pesare anche trenta chili. La pianta si è ben adattata a tollerare le forti escursioni termiche del deserto e sopravvive a temperature che vanno da pochi gradi sopra lo zero fino ad oltre 40° C. I fiori sono di un colore che spesso assomiglia alla carne in putrefazione e di questa assumono l'odore per attirare le mosche che ne sono i principali impollinatori. I semi sono invece abbastanza piccoli, di colore marrone e con peluria bianca che consente loro di essere più facilmente trasportati dal vento. La fioritura, che non avviene prima di quattro anni di età della pianta, non è facile e per ottenerla le condizioni di coltivazione devono essere ottimali.
Per quanto riguarda le condizioni di coltivazione sono quelle comuni al genere. Fare attenzione alle annaffiature lasciando asciugare bene il substrato per alcuni giorni tra una annaffiatura e l'altra, coltivare con substrato ben drenato e in contenitori abbastanza ampi per consentire lo sviluppo dei cespi, trattare periodicamente con fungicidi.
E' una pianta tradizionalmente usata dal popolo San (Boscimani) che vive  nel deserto del Kalahari, tra gli stati del Sudafrica della Namibia e del Botswana,  durante la caccia per diminuire l'appetito, per attenuare la sete e per mantenere elevati livelli di energia fisica. Venivano mangiati giornalmente circa 200 grammi di fusti freschi. A partire da questi usi, parti della pianta sono state e vengono utilizzate commercialmente per produrre dei prodotti con lo scopo di attenuare la fame  nelle diete ipocaloriche ed una sostanza derivata dalla coltivazione della pianta è stata brevettata (principio attivo - P57) ed una parte degli introiti sono assegnati al popolo San.
Hoodia gordonii  è una pianta protetta in Namibia che ne richiede un permesso per la raccolta, la coltivazione, il trasferimento o il commercio. Inoltre è inserita nella appendice II della convenzione del commercio internazionale delle specie minacciate di flora e di fauna (CITES).
Sinonimi: Scytanthus gordonii (Masson) Hook.; Stapelia gordonii Masson

Hoodia currorii (Hook.) Decne.
Hoodia currorii (Hook.) Decne.
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